DI.N.O. La mia tana è anche tua!

Ciao sono l’orso Di.n.o

da giugno ad oggi, ho attraversato diverse tane poiché le istituzioni cittadine e la società stessa desiderano vedermi imprigionato. Ma io amo la mia libertà, la vita e questa città, dove ho trovato amici e amiche che da mesi mi aiutano nella ricerca di uno spazio dove poter vivere ed esprimermi nei modi a me più congeniali. Diritto concesso a me e a tutti i cittadini persino dalla Costituzione Italiana.

In questi mesi ho cambiato diverse tane, e tutte sono state attraversate da moltissime persone che hanno condiviso con me momenti di aggregazione, formazione, cultura, dibattiti, assemblee, divertimento e tanto altro.

Assieme abbiamo cominciato a sognare che anche in questa città così grigia e distante dai giovani, ci potesse essere la volontà di costruire un luogo che sia di tutt*, libero, autonomo, sociale. Vedere la mia tana così ricca di persone mi rende felice perchè credo che così si concretizzi il mio desiderio, che è quello di tutt*. Ma vedo la stanchezza e preoccupazione negli amici che mi hanno fin qui accompagnato. Si sentono soli a conquistare e a difendere uno spazio che è di tutt*. Hanno paura di aver sognato. Ma so che non è così! So che tu che con noi ti sei divertito, senti questo spazio come tuo. So che anche tu vuoi una città diversa e scommetto che sei disposto a fare qualcosa. Ecco questo è il momento.

Se si sogna da soli rimane un sogno…
se si sogna in tanti è la realtà che comincia…
aiuta anche tu a costruire una nuova realtà a Verona.
Comincia adesso!

Le immagini sono relative al dibattito su traforo e inceneritore con Alberto Sperotto e Daniele Nottegar, al DI.N.O. il 3 gennaio. Sono state fatte da Alberto Sperotto che ringraziamo.

DI.N.O. Lettera aperta alla città di Verona

Da martedì 28 dicembre noi, giovani del Laboratorio Sociale DI.N.O., abbiamo preso possesso dei locali dell’ex concessionaria Seat di Via Torbido. Una nuova occupazione, dopo quella nel giugno scorso in viale Venezia, per riaffermare ancora una volta l’esigenza di spazi e far sentire la nostra voce ad un’amministrazione comunale che si è dimostrata del tutto sorda alle nostre ripetute richieste di dialogo affinchè si potesse giungere ad una soluzione condivisa del problema. Continue reading “DI.N.O. Lettera aperta alla città di Verona”

Verona. Dopo il presidio di sabato i migranti ritornano a reclamare diritti

Sabato 2 ottobre, dalle ore 11 si è tenuto il presidio indetto da Cittadinanza globale davanti alla Prefettura.
Una settantina di migranti di diverse nazionalità e provenienza ha imposto al Prefetto che una decina di loro rappresentanti fossero ricevuti.
In ballo, il rilascio dei permessi di soggiorno per uomini e donne che sono stati truffati da mediatori che, dopo averli rapinati, hanno rilasciato loro falsi permessi.
Tra costoro, un consigliere comunale della Lega Nord e un sindacalista dell’UGL.
Il presidio si è riconvocato in assemblea per mercoledì prossimo per raccogliere altre denunce e per programmare le iniziative future di lotta.

Cittadinanza Globale – Verona

Fonte: L’Arena – 03/10/2010
Migranti raggirati e sanatoria. Ma la Prefettura non ci sente
I “nuovi veronesi” chiedono di essere regolarizzati dopo essere stati ingannati. Protesta in Piazza Dante. Bennamar pronto allo sciopero della fame

Tanta delusione ieri in piazza Dante per i migranti che lavorano in nero e chiedono di potere essere regolarizzati. Il vice prefetto Mattia Gerardino, non ha accettato l’eventualità di aprire un tavolo di confronto con la Procura e la Questura per concedere un permesso di «attesa di occupazione» a quanti si sono visti respingere la domanda per la sanatoria.
Come annunciato nei giorni scorsi da Cittadinanza globale, l’associazione che tutela i diritti dei «nuovi veronesi», ha indetto una manifestazione davanti alla Prefettura per chiedere un incontro con la rappresentante dello Stato, Perla Stancari, affinché venisse avviato per l’appunto un tavolo di confronto tra prefettura, questura e procura, al fine di concedere un permesso di «attesa di occupazione» a tutti quei lavoratori che hanno presentato la domanda di sanatoria ma se la sono vista rifiutare. Il 70% di loro per inoltrarla si sono appoggiati ad associazioni criminali che hanno lucrato sulla loro precarietà facendosi pagare anche 3.000 euro. Anche semplici cittadini privi di scrupoli hanno giocato con la loro buona fede.
Le domande di regolarizzazione arrivate in questura sono state 5.400, respinte 800, ed è per queste ultime che Cittadinanza Globale si è attivata. Kahled Bennamar, rappresentante dell’associazione che tutela i diritti dei migranti, non si da per vinto e ha annunciato uno sciopero della fame. Un diniego inaspettato quello del rappresentante della Prefettura che ha detta della delegazione ha considerato la vicenda come un problema amministrativo e quindi da seguire per vie diverse. Una diversa risposta quindi da quella del 2003 data dal prefetto Italia Fortunati che portò ad aprire un tavolo di confronto e all’apertura di un’indagine da parte della Procura del Tribunale per lo sfruttamento che la sanatoria comportò ad opera di attività criminose. I migranti che non rientrano nella sanatoria si incontreranno mercoledì a Porta Vescovo per discutere e cercare possibili soluzioni. Una è già al vaglio e riguarda la richiesta di intervento da parte del questore Vincenzo Stingone. Le 800 pratiche respinte sono di badanti, colf, muratori, commessi che quotidianamente lavorano in nero e che per essere regolarizzati non hanno esitato a pagare. Le denunce raccolte dall’avvocato Claudia Pedrini, anche lei era ieri in piazza Dante al fianco di Roberto Malesani, legale di Cittadinanza Globale, sono un centinaio. A dare sostegno ai migranti in piazza c’era anche Giorgio Gabanizza, di Sinistra Ecologica Libertà Verona, che ha ricordato ai manifestanti che «le leggi dello Stato affermano che chi ha un lavoro e una casa ha il diritto di restare, non dicono che chi è stato sfruttato e truffato deve andarsene».

Verona, sab 2 ott: migranti in piazza per i diritti

A Verona le lentezze riguardo al rilascio dei permessi di soggiorno relativi alla sanatoria 2009 si incrocia con la truffa nella quale molti migranti sono incorsi per aver pagato pratiche di regolarizzazione inesistenti. Nella truffa sono coinvolti sindacalisti gialli e politici della lega.

Cittadinanza globale, la sigla di autorganizzazione dei migranti di Verona e Provincia, chiama i migranti ad un Presidio sotto la Prefettura, in Piazza dei Signori,

SABATO 2 OTTOBRE dalle ore 11

Inizia un nuovo percorso di autorganizzazione dal basso.
Oltre le lotte contro la precarietà e le iniziative nella crisi organizzate come USB, riprendono nuovi percorsi di cittadinanza.
Per la libertà di movimento e il diritto di restare.

Le nuove coreografie delle feste del PD

Chi rende torbido il clima non è chi, in forme diverse, protesta. Ma chi criminalizza gesti semplici di contestazione.
Gli intoccabili, secondo Maroni, Letta &C., oltre al diretto entourage del Presidente del Consiglio, sono tutti coloro che alacremente lavorano per sottrarre diritti.
Il PD, cioé l’opposizione, fa in ogni caso parte dello stesso schieramento. Ed è per questo che ha la stessa concezione di democrazia, una democrazia blindata a senso unico, che impedisce persino di contestare liberamente.
Per difendere Bonanni (CISL) e Ichino (PD) da sane contestazioni, come sempre, i diretti discendenti del PCI non esitano a chiedere l’intervento della polizia.
Ecco alcuni scatti delle nuove coreografie delle feste del PD, ex feste dell’Unità.

Una giornalista non è un asino

C’è differenza tra scrivere e informare.
Il mio modo di pensare è semplice. Quello che incontro, quello che faccio, quello che mi capita è la realtà.
Se devessi informare, quello racconterei.
Evidentemente la stessa cosa non vale per la “giornalista” de L’Arena, Giorgia Cozzolino.

Il 25 giugno, esce un lungo articolo contro di me, DI.N.O.
Cosa scrive la Cozzolino? Scrive solo quello che sente dire di me da vigili, sindaco, polizia, e alcuni vicini che non amano gli orsi.
Si è sentita in dovere di ascoltare la voce dell’orso? Nemmeno per idea, ovviamente. Questo non fa parte del suo codice deontologico.
L’esito è che se uno legge il suo articolo, pensa veramente che io sia un orso criminale, che oltre a essere rumoroso, danneggia arredo urbano e si permette addirittura di minacciare consiglieri e assessori comunali (sic!).

Allora, pensando che il diritto di replica non si dovrebbe negare a nessuno, invito la Cozzolino da me per una conferenza stampa e scrivo, nero su bianco, la mia visione dei fatti.
La giornalista arriva e come buon inizio… non vuole entrare perché il luogo è occupato. Ora, non è che le chiedessi un coraggio da reporter di guerra, ma se vuoi informare, devi pur vedere con i tuoi occhi, qualunque sia la situazione da affrontare. Ma Cozzolino dice no, che non entra a meno che ad invitarla non sia Brendolan (il proprietario, straricco, dell’area e su cui un giorno tonerò). Ma che cazzo di posizione è? Sei o non sei una giornalista? Fai il tuo lavoro, che non rischi niente. In Lessinia, affamato, ho mangiato un asino, non una giornalista.

Nel merito di quello che ha scritto nella replica.
Se sei invitata ad una conferenza stampa, dovresti scrivere quello che ti viene detto. È il punto di vista di quelli che hanno convocato la conferenza stampa, non il tuo. Non c’è pericolo che ti possa essere addebitato.
Basta scrivere DI.N.O. dice, aperte le virgolette, chiuse le virgolette, punto. Invece? Invece niente, tre righe, in alcuni casi modificando quanto da me scritto sul comunicato e si sa che per modificare il senso basta anche solo accorciare una frase. Il gioco è fatto. So che non sono l’unico ad essere incappato in questa pratica giornalistica. Quando ti si accusa, articolone centrale, quando smentisci, piccolo trafiletto nascosto e appositamente oscuro.

Un possibile modo per rimediare? (ma so che non succederà)
Fai pubblicare sul tuo giornale il mio comunicato, senza tagli o almeno con tagli che non distorcano quello che voglio comunicare.
E mi ricredo sulla tua poca professionalità.
Altrimenti?
Altrimenti mi viene da pensare che il deficit di professionalità sia in realtà una prostrazione al potente. Di turno.
Brendolan, Tosi in questo caso. Aver sottolineato nel primo articolo la mia “illegalità” e non aver riportato niente nella replica della mia dichiarazione sulle molteplici relazioni che i politici, anche veronesi, hanno con denunciati e condannati è cosa sospetta. Il caso Brancher è lì, fresco fresco a ricordarlo. Uno inquisito viene fatto ministro, noi denunciati per occupazione neppure un incontro con una commissione di seconda mano.
Ma i benpensanti veronesi, è risaputo, hanno terrore di chi occupa a scopo socio-culturale mentre stimano chi compie reati come l’appropriazione indebita, la corruzione e altre “illegalità” che garantiscono ricchezza individuale. Queste ultime, roba da furbi, da gente che si fa da sè.
Sul tempo dedicato poi dalla giornalista a raccogliere le farneticazioni (sempre filo-proprietarie, altro che antisistema) dei fascisti di Casa Pound, meglio tacere.

Verona. Assalto a DI.N.O.

comunecomune

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La tempistica non è quella di cui parla Tosi su L’Arena di oggi (25 giugno 2010). La tempistica, caso mai, è l’uscita di un articolo di questo tipo proprio ora.

Provo ad andare con ordine.

1. Sulla tempistica dell’orso
Ho preso casa all’ex concessionaria di Corso Venezia non in concomitanza con la sentenza di un’altra occupazione (La Chimica). Anche se le motivazioni di quella sentenza mi fanno sorridere e immagino il muso di Tosi e Altamura quando le hanno lette.
La mia tempistica è con la chiusura del Metropolis che è stato la mia tana fino alle denunce-ordinanze-multe che mi hanno costretto nei fatti a chiudere (temporaneamente).
Tu, Tosi mi chiudi uno spazio sociale completamente legale, in affitto. Io, non avendo alternative, prendo casa occupandone un altro.
Tu, Tosi, applicando norme da locale pubblico ad un’associazione, cerchi di liberarti di una realtà che ti dà fastidio. Io, siccome penso che i diritti siano più importanti della “legalità”, mi trovo un’altra casa.
E dato che con la legalità, anche in Consiglio comunale del 24 giugno, tutti voi consiglieri (di destra e di sinistra), assessori e compagnia, vi siete lavati la bocca, proprio voi dovreste ricordare sempre che a capo del vostro Consiglio avete un sindaco condannato per razzismo.
Io ho solo una denuncia che, alla peggio, potrà tradursi, visto i precedenti, o in assoluzione o in una microcondanna con attenuanti tipo l’alto valore sociale che mi ha mosso.
Sempre sul Meropolis non posso non far notare a tutti il comportamento del Sindaco: due pesi, due misure.
Mentre con i bar rumorosi del centro, tipo piazza Erbe, tratti e li lasci aperti, con tanto di suv che parcheggiano ovunque, con il Metropolis, che non è un’attività commerciale e probabilmente non è frequentato dai tuoi amici con suv, non prendi neppure in considerazione la possibilità di discutere prima di inviare denunce-ordinanze-multe. E stai facendo la stessa cosa con altri circoli come il mio. Ripeto: due pesi, due misure. Prendo atto e vado avanti.

2. I cittadini che prendono parola contro l’orso
Questa è bella. Nei palazzoni su Corso Venezia, stradone infernale super trafficato, puzzolente e rumoroso, a leggere L’Arena, ci sarebbe stata una sollevazione contro di me.
Per la musica continua che si sentirebbe tutta la notte e, addirittura, per danneggiamenti che ci sarebbero stati nelle mie vicinanze (motorino, totem dell’agenzia immobiliare bruciato, bottiglie rotte e sedie di plastica distrutte nel vicino parco giochi condominiale).
Sulla musica. C’è stato un solo sabato in cui la musica forse è stata un po’ eccessiva. Ma poi, accortomi del comportamento poco rispettoso, ho subito corretto il tiro. Ho addirittura invitato i vicini da me, per far visitare lo spazio, per coinvolgerli. E qualcuno è pure arrivato, anche con bambino in braccio, per conoscermi e bere una birra assieme.
Sui danneggiamenti. È no, qui proprio non ci sto. Sono un orso, non un coglione. Se qualcosa è stato danneggiato nessuno lo può imputare a me. Ce ne sono di danneggiamenti nelle vostre città, cosa volete dire, che ci sono orsi un po’ ovunque? No, a DI.N.O. quel che è di DI.N.O., sono un orso costruttore e pulitore. Avete sbagliato bersagio! Se danneggiamenti ci sono stati, mi vien da pensare che qualcuno abbia montato una provocazione…
Ancora sui cittadini.
Tu, Tosi, sei pronto ad accogliere ed ascoltare un po’ di cittadini incazzati per dei giovani che fanno attività sociali e culturali. Magari in qualche caso un po’ rumorosi, ma, con un’attitudine positiva. Ragazzi che fanno per la collettività, gratuitamente. Giovani che rappresentano un futuro diverso per questo paese, perché sono impegnati a rendere un po’ meno precaria la loro esistenza (altro che bamboccioni) e perché si muovono per risvegliare culturalmente questa città dal torpore dei reality show.
Ma quando si tratta di accogliere le proteste e le proposte di comitati, questi sì composti da molti cittadini, come quello contro il Traforo, lì c’è subito il tuoi NO. Arrivi persino a negare la possibilità che i cittadini si esprimano su questo con un referendum. Complimenti. Credo che tutti capiscano l’idea di democrazia che tu hai in testa. Aggiungo che, da orso, sono completamente a fianco del Comitato contro il Traforo. Loro si battono per difendere l’ambiente in cui solitamente vivo, mentre tu e la tua cricca, amate riempire gli spazi verdi di cemento e asfalto.

3. L’orso prende parola a fianco dei cittadini
Ai cittadini, che immagino pochi, che si sono effettivamente espressi contro di me, dico alcune cose.
Vi arrabbiate contro di me per un po’ di musica. Quando fino a prima del mio arrivo, sotto le vostre finestre c’erano immondizie, topi, siringhe.
Vi arrabbiate contro di me perché non rispecchio i canoni del giovane veronese, che va allo stadio, al fine settimana si spacca di spritz, e magari ripulisce la città da diversi di vario tipo (immigrati, barboni, ecc.). Ma quando verrò sgomberato qui, sotto le vostre finestre, sotto i vostri balconi cosa nascerà? Forse un Centro commerciale, con il suo carico di aumento di traffico, inquinamento, rumore, intasamento… Ma per voi sarà comunque meglio di me, vero?

Il modo di operare di questa giunta è da regime. Non ci sono dubbi. Tosi agisce manu militari e non c’è nessuno che osi contraddire il Capo.
Succede così che quando sembra che qualcuno, in Consiglio comunale, sia disponibile ad ascoltare (il consigliere Mario Rossi, UdC, e sul silenzio totale della “sinistra” istituzionale è meglio stendere un silenzio pietoso) subito si alzano voci indignate.
Di chi sono queste voci?
La prima, del Comandante delle guardie (vigili), Altamura. Il quale pone il veto alla trattativa con me, perché sarei un violento.
Ad Altamura rispondo così: caro Comandante, io sono un orso, la violenza non so cosa sia. Posso immaginare che per te i miei comportamenti non sembrino gentili, ma io non ho mai fatto cose come quelle che le tue guardie hanno fatto a questo homeless. Questo filmato ha fatto il giro dell’Italia. Questo filmato l’ho fatto io. Capisco bene perché ce l’hai con me.

La seconda, del Presidente del Consiglio Comunale di Verona, Fratta Pasini. Anche lui pone il veto, perché, dice, per trattare con me devo prima uscire dall’illegalità dell’occupazione.
Caro Presidente, voi tutti, politici di ogni colore, parlate, discutete, prendete accordi con persone che non solo sono inquisite, ma anche condannate per illegalità vere, non per aver occupato uno spazio abbandonato e per averlo pulito e reso culturalmente e socialmente produttivo. Ancora, tra voi ci sono inquisiti e condannati. Corruzione, peculato, falsa testimonianza, falso in bilancio, mafia…ah già, razzismo (il tuo Sindaco). Ma voi non discutete con me perché ho occupato illegalmente.
Bella morale la tua, sig. Fratta Pasini.

Per questo ho occupato ancora una volta il Consiglio comunale. E ancora una volta, con le vostre guardie (nere, blu e di altri colori), avete dimostrato incapacità e inettitudine politica.

Ma la vostra, questa sì violenza, non può fermarmi.
Io, DI.N.O., non sono un luogo.