L’Arena. Metropolis, i residenti chiedono aiuto a Tosi

Fonte: L’Arena – 25/06/2010

Ex concessionaria. Il rischio è che l’occupazione di «Orso Dino» in viale Venezia duri a lungo
Metropolis, i residenti chiedono aiuto a Tosi
I cittadini esasperati incontrano il sindaco: «Troppo rumore e atti vandalici». Il primo cittadino: «Faremo tutto il possibile»
Di Giorgia Cozzolino

L’orso Dino è sceso dalla Lessinia e si è sistemato in città, più precisamente in viale Venezia, nell’ex concessionaria Fiat abbandonata dove di certo non mangia asini, ma rende insonni le notti dei residenti vicini. Non si tratta infatti del plantigrado che ha creato schiere di sostenitori in tutta Italia ma di Di.n.o (Dinamiche non omologate) il nuovo laboratorio sociale di Metropolis che, sfrattato da Veronetta, ha trovato un nuovo posto da occupare. Con tanta buona volontà i giovani del gruppo hanno ripulito da topi ed immondizia gli ampi locali e li hanno trasformati in un punto di ritrovo a tutto volume per i giovani.
E mentre i ragazzi si preparano alla festa, i residenti dei palazzi vicini fanno le valigie sperando di trovare ospitalità da amici non prima però di fare un salto dal sindaco chiedendo di ripristinare la quiete.

«Non si dorme fino alle 5 del mattino per via della musica a tutto volume», denuncia una signora che vive nel condominio ad est dell’ex concessionario, «abbiamo sottoscritto una petizione e chiamato tutte le forze dell’ordine perché la situazione nel fine settimana diventa insostenibile».
Ma i problemi non finiscono qui: «Abbiamo trovato bottiglie di vetro nel confinante parco giochi condominiale e le sedie di plastica sono state fatte a pezzi e lanciate nel prato», racconta un altro residente.
Le lamentele arrivano però anche dal condominio a ovest, sopra il centro diagnostico: «Non siamo nemmeno distanti ideologicamente da questi gruppi», dichiara una giovane coppia, «ma ora stanno davvero esagerando. L’altra sera ci hanno danneggiato il motorino e poi hanno dato fuoco al totem che contiene le riviste della società immobiliare dello stabile». E aggiungono: «Non è certo questo il modo per farsi accettare dal quartiere, viene da dire che era meglio quando l’edificio era occupato dai barboni, almeno quelli non facevano danni».
«Abbiamo dato disponibilità a fare tutto il possibile per venire incontro alle esigenze dei residenti usando tutti i poteri che abbiamo», dichiara il sindaco Flavio Tosi all’uscita dell’incontro con i residenti, insieme al comandante della polizia municipale Luigi Altamura e al vice Lorenzo Grella.
«Inoltre parleremo con la procura per accelerare lo sgombero», aggiunge il sindaco sottolineando però che la sentenza sull’occupazione della ex Chimica al Perini è stata «troppo lieve» e che non può essere una coincidenza la tempistica della nuova occupazione.
Intanto rimane il dubbio sul futuro dell’area. Un progetto c’è anche se va avanti a rilento, confermano dal Comune senza però ammettere altro.
L’area è di proprietà della Brendolan srl la quale, secondo indiscrezioni, punterebbe a realizzare altri spazi commerciali che però l’amministrazione non sembra disposta a cedere. Il timore in quartiere è che i privati approfittino dell’occupazione del laboratorio sociale per «convincere» Palazzo Barbieri a cedere alle proprie richieste con il pericolo che la faccenda si trascini a lungo come per le ex Cartiere. Ma su questo punto, dal municipio nessuno osa ancora esprimersi.


Irruzione. Protesta in loggione, poi sgombero delle forze dell’ordine
E i ragazzi del collettivo occupano anche il Consiglio comunale

Caos in Consiglio comunale per la protesta dei ragazzi del Laboratorio Dino che hanno occupato lo spazio riservato al pubblico, srotolando uno striscione e accusando e minacciando i consiglieri. Un brutto spettacolo che ha costretto il presidente Pieralfonso Fratta Pasini a sospendere la seduta. Si è poi innescato un dibattito tra i ragazzi e il consigliere Mario Rossi (Udc) che nel corso della scorsa protesta in consiglio aveva fatto da intermediario. «La commissione che ci eravamo impegnati a fare», ha cercato di spiegare Rossi, «non si può tenere se voi non restate nell’alveo della legalità e continuate a occupare lo stabile privato in viale Venezia». Il tentativo di mediazione di Rossi è stato vano e i ragazzi hanno iniziato a inveire contro il centrosinistra giudicandolo «imbarazzante» e urlare «vergogna» ai consiglieri che rifiutavano il dialogo. Fratta Pasini ha a quel punto abbandonato la «linea morbida» chiedendo lo sgombero da parte dei vigili urbani i quali a loro volta hanno chiesto l’intervento della questura. Sono stati infatti gli uomini del vice Gianpaolo Trevisi insieme alla Digos a costringere i ragazzi a uscire. Un’uscita con tanto di minaccia ai consiglieri: «Questa la pagherete».
La seduta è poi ricominciata con la polemica da parte di Edoardo Tisato per il mancato intervento della polizia municipale, mentre Fratta Pasini ha sottolineato che questa volta era necessario, per non creare precedenti, effettuare lo sgombero e depositare regolare esposto nei confronti dei manifestanti. Al termine della bagarre, ha fatto il suo ritorno in aula Mauro De Robertis, già assessore della giunta Zanotto, che rientra al posto di Nadir Welponer che ha rifiutato lo scranno lasciato libero da Roberto Fasoli. G.C.